SALUTE E BENESSERE
NEW YORK
PROPOSTA
Sposa davanti allo specchio
" Cosa sanno di noi in profondo i nostri amici, i familiari,
gli abituali od occasionali osservatori
della nostra presenza tra loro,
che magari non sappiamo loro sappiano;
e cosa non sappiamo o sappiamo di noi?
Tutto e nulla, rispose lo studente all'interrogazione,
non avendo capito la domanda (e non sappiamo
se fu subito bocciato).
Ma per certi versi inconsapevoli
aveva colto nel segno.
Una robusta stratificazione di livelli di consapevolezza,
in contrappunto a molteplici strati di motivazioni e meccanismi, realizzano l'intrigo di un giallo perfetto,
dietro cui l'autore può ben nascondersi ai lettori,
pensando di averla fatta franca.
Ma i lettori sono ovunque e sempre, annidati anche
nei boschi di cellule, nelle effervescenze delle molecole,
nei lampi muti che abitano le radici cosmiche
della sua mente."
M. F.
ATIB
AUTO-TEST ISTANTANEO DEL BENESSERE
PERCEPITO
ATIB
AUTO-TEST IMMEDIATO
DEL BENESSERE PERCEPITO
Mark Ferrantìmo
12 luglio 2019
Provare a orientarsi meglio nel labirinto semi-oscuro delle proprie emozioni, nell'attimo di esperirle, può contribuire ad aprire le porte di un laboratorio interiore per il cambiamento utile? Soggetto e oggetto si guardano e dialogano.
I l nostro Alone, la nostra configurazione/controfigura nel mondo, tenue o deciso, sorge con noi al risveglio, ci impregna nel profondo, si muove con noi, si spande all'intorno, si manifesta più o meno nitido agli occhi; uno specchio, anche, dove ci intravvediamo, come forse meglio di noi ci vedono gli altri.
In molti hanno l'istintiva attitudine al dialogo consapevole col proprio piccolo o grande Alone, stabilendo di concerto obiettivi, strategie e trucchi, a volte ispirati da visioni. Ma altri esprimono un vero relativo analfabetismo funzionale rispetto alla conoscenza di Sè e del proprio Alone, carenti per questo di un utile strumento di affermazione o di redenzione.
Vorremmo provare allora a fornire a noi tutti, un vero piccolo strumento aggiuntivo di lettura del proprio mondo emozionale, sufficientemente semplificato da essere di pratico uso, disponibile sempre ed ovunque, a lettura istantanea.
Sceglieremo di denominarlo ATIB (qualcosa che non ha un nome quasi non esiste o è senza memoria):
Auto-Test Immediato del Benessere percepito.
Esso si esegue semplicemente chiedendo a noi stessi di valutare senza riflettere a lungo quale è il nostro grado percepito di benessere in una scala da uno a dieci (o da uno a cento, per i più dotati). La nostra risposta, un numero, potrà essere confrontato con altri numeri estratti allo stesso modo in altri momenti ed in altre situazioni.
Gli appassionati di matematica potranno poi ad esempio allineare i numeri in un magnifico grafico che andrà ad esprimere una curva del benessere percepito nelle sue evoluzioni circadiane. Altri richiameranno il numero per tenerne conto prima di prender alcune decisioni, e anche dopo magari. Altri ancora lo confronteranno con quello percepito dagli amici. A qualcuno sembrerà o ricorderà di averlo in qualche modo eseguito inventandolo con il fai da te. In ogni caso forse molti apprezzeranno e saranno grati a un gioco/test che ti chiede quanto stai bene e non il solito quanto soffri!
ATIB è lì, nella piena disponibilità di tutti.
Pur riconoscendovi molti limiti, i medici potrebbero proporlo ai pazienti, promuovendone la corretta esecuzione, chiedendo preferibilmente al paziente di eseguire il test solo per sè stessi, senza comunicarne il risultato. Solo in un tempo successivo il medico ne chiederebbe eventualmente la condivisione, magari prima, durante o dopo il suggerimento di una cura. Piccolo, agile strumento per assistere i medici nella loro funzione finalizzata al trattamento personalizzato al paziente.
Molti altri test, tutti almeno un po o molto più complicati di ATIB, vengono solitamente somministrati ai pazienti, spesso riluttanti a sottoporvisi, titubanti o frustrati dal sentirselo proporre, spesso consapevolmente o inavvertitamente poco sinceri nel fornire le risposte, magari perchè turbati, annoiati o stanchi nel corso di una lunga compilazione. Rischiando di inficiare l'uso proficuo del test.
ATIB potrebbe aggiungersi e a volte semplicemente sostItuirsi a quei test, specie nella pratica della Medicina Generale di Famiglia, dove qualcosa del genere è pressochè assente, vincendo probabilmente la sfida fondamentale dell'accettabilità di un test psicologico di primo livello per il paziente e per il medico. In questo senso lo si può ritenere analogo, parzialmente speculare, complementare ed aggiuntivo alla classica scala di valutazione del dolore fisico, già molto popolare negli studi medici.
La risposta alla domanda del test ATIB che poniamo a noi stessi attinge al grande bagaglio degli efficienti automatismi semi-consci della mente e la valutazione che il test consente può perciò rivelarsi più diretta ed accurata, pur nei limiti, ma forse proprio in virtù, del suo significato profondamente soggettivo. Qualcosa di analogo accade quando si è chiamati ad eseguire un compito molto complesso, come ad esempio quello di un portiere che deve provare a parare un rigore: lo guida un efficace automatismo della mente e non il calcolo cosciente dei singoli movimenti muscolari da compiere, che la mente strettamente razionale non sarebbe in grado di eseguire con successo. Ad alcuni sembra che molte tipologie di test di cui sopra si è detto, tentino di "parare il rigore" (cogliere lo stato emozionale del paziente) con la "modalità del calcolo" per il rigore. Molti hanno la sensazione che per aiutarlo a parare quel rigore occorra fidarsi di più del paziente (quando possibile), rimandando la discussione al dopo partita, ritenendo fondamentale l'auto-valutazione quantitativa (da chiedere e da accogliere con cautela) che solo il paziente sà dare. Si aggiungerà evidentemente altro ed altri test con la finalità di aiutare il paziente negli allenamenti per l'arte di meglio parare i propri rigori. Lavorando affinchè egli abbia successo col rigore, decisivo per la partita, del suo benessere.
Quanto a noi vorremmo immaginare ATIB come un nostro cucciolo domestico perenne, di cui ci piace sentirci uno dei pochi, premurosi padri putativi.
ATIB esprime al meglio le qualità della famiglia "L'UdiCO" (cosa'altro si può dire di un figlio?), con potenzialità in parte inespresse o da inventare:
potrà dimostrarsi efficace o semplicemente utile a conoscere meglio e favorire l'adattamento o l'evoluzione utile del proprio mondo interiore;
sicuro, come può esserlo uno strumento di crescita del livello di consapevolezza;
semplice, come pensare un numero;
economico, senza dubbio.
Avendo chiesto a noi stessi il numero, alla fine di questa breve narrazione, possiamo solo confessare che è maggiore di quello ottenuto all'avvio.